Ritrovare la vita nel proprio sangue cordonale
Quando decidono di conservare il sangue cordonale dei propri figli, tutti I genitori sperano ovviamente di non doverlo mai utilizzare. D’altra parte, se insorge una malattia e il medico chiede se il sangue cordonale sia stato conservato, sono tutti felici di dire SI
Una patologia grave: Alba, una bimba spagnola, aveva solo 2 anni quando i medici le diagnosticarono un cancro. Dovette sottoporsi ad una complessa operazione chirurgica, dopo la quale venne eseguito l’esame istologico dei campioni di tessuto rimossi, che confermò la terribile diagnosi. L’unica possibilità di sopravvivenza per Alba era sottoporsi a chemioterapia, in modo da poter distruggere le cellule tumorali ancora presenti. Questa terapia ha ovviamente degli effetti collaterali; oltre alle cellule malate ha degli effetti negativi anche sul sistema immunitario e sull’ematopoiesi dei pazienti. Questo è il motivo per cui si ricorre a trapianti di cellule ematopoietiche. In questa tragedia Alba aveva la fortuna che i suoi genitori avevano conservato il suo sangue cordonale, e che non c’era quindi bisogno di cercare un donatore compatibile. Le sue cellule staminali erano pronte per un uso immediato.
Un’infanzia quasi normale: Il trapianto fu effettuato presso il ‘’ Niño Jesús Hospital’’ di Madrid. Le cellule staminali migrate nel midollo osseo iniziarono subito a produrre globuli rossi, bianchi e piastrine. A sessanta giorni dal trapianto furono somministrate ad Alba altre cellule provenienti dal suo stesso sangue periferico per accelerare la produzione di piastrine. Quattordici mesi dopo il trapianto il sistema immunitario di Alba era perfettamente funzionante, e la bimba, che ha oggi 4 anni, può finalmente godersi la sua infanzia. L’unica cosa che le ricorda ancora la sua esperienza in ospedale, sono solo i controlli periodici a cui ovviamente deve sottoporsi.
Il primo trapianto autologo fu effettuato in Slovacchia nel 2004. Il paziente era un bimbo affetto dalla stessa malattia di Alba. Questi trattamenti hanno avuto successo, ed oggi sono entrambi bambini sani . Grazie alla decisione che hanno preso i loro genitori, conservare il sangue del cordone ombelicale.