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La pandemia di coronavirus ha causato un aumento della richiesta di sangue ombelicale

A seguito della situazione epidemiologica causata dal coronavirus SARS-CoV-2 diversi paesi registrano una significativa diminuzione del numero di donatori di sangue e conseguenti riduzioni delle riserve di sangue per le trasfusioni. Nel marzo 2020 l’Italia, come uno degli epicentri del contagio, si è ritrovata in questo senso in una situazione ben più difficoltosa. All’inizio della pandemia l’Associazione Volontari Italiani Sangue (AVIS) ha riportato un enorme calo dei donatori ed invita regolarmente i donatori di sangue a donare. Non diversa è la situazione nel campo del fabbisogno di cellule staminali emopoietiche, indispensabili per i pazienti in attesa di trapianto.

A garantire il coordinamento delle ricerche di cellule emopoietiche idonee per trapianti salvavita è l’Associazione mondiale donatori midollo osseo (WMDA). Si tratta di un organismo che raggruppa i singoli registri di midollo osseo e le banche di sangue ombelicale in tutto il mondo. Nel database mondiale vengono dunque registrate le caratteristiche HLA dei donatori di midollo osseo contattati e delle unità di sangue ombelicale congelato. Il database contiene circa 37.000.000 di donatori e 800.000 unità di sangue ombelicale di registri di ben 54 paesi diversi.1 Uno dei membri della WMDA è anche il registro slovacco dei donatori di sangue ombelicale – Registro slovacco delle cellule emopoietiche placentari, che è parte integrante del gruppo Cord Blood Center.

Cord Blood Center è la seconda banca di sangue ombelicale più grande d’Europa ed ha le proprie filiali in 7 paesi europei – Svizzera, Austria, Italia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria e Romania. Nel contesto della Slovacchia, il suddetto gruppo comprende anche il registro dei donatori di sangue ombelicale – Registro slovacco delle cellule emopoietiche placentari che, per intermediario della WMDA,  fornisce a pazienti di tutto il mondo circa 1.700 unità (unità di trapianto) di sangue ombelicale. A tutt’oggi il Registro ha fornito 42 unità per trapianto per pazienti di tutto il mondo e tutte le sue unità hanno un livello qualitativo altissimo.

Influenza del COVID-19 sull’ottenimento di cellule staminali emopoietiche provenienti da donatori

Nel corso della pandemia oggi dichiarata, la situazione relativa al prelievo e al trasporto di cellule staminali emopoietiche è ben più complessa che in condizioni normali. Le strutture sanitarie funzionano in modalità limitate; e poi c’è anche un altro motivo che è rappresentato dall’aumento del rischio di contagio o quarantena dei potenziali donatori idonei. Questo vale soprattutto per i donatori di paesi o zone con alto tasso di contagio COVID-19.2

Le limitazioni al traffico internazionale possono avere come conseguenza diversi ritardi nel trasporto internazionale di unità di trapianto, qualora il materiale adeguato si trovi in un altro paese. In caso di necessità di trapianto di cellule emopoietiche il tempo svolge un ruolo fondamentale. In queste situazioni è pertanto assai vantaggioso avere stoccato da qualche parte sangue ombelicale autologo del bambino o di un fratello/sorella.

Il numero di pazienti che fanno richiesta di trapianti non scende, mentre la quantità di donatori accessibili di midollo osseo è in diminuzione

L’aumentata richiesta di unità di sangue ombelicale da donare rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è stata registrata anche dal registro dei donatori di sangue ombelicale – Registro slovacco delle cellule emopoietiche placentari. “A partire dall’insorgenza della pandemia registriamo un incremento del numero di richieste di sangue ombelicale da tutto il mondo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”, afferma la Dott.ssa Zuzana Šteffeková, PhD., coordinatrice del registro slovacco del sangue ombelicale e medico specialista.

Come ha luogo la ricerca di donatori?

Per assicurare un buon decorso del trapianto è necessaria la cosiddetta compatibilità HLA tra donatore e beneficiario. Sulla base delle caratteristiche HLA riportate dalla WMDA, i centri di trapianto ricercano sangue ombelicale idoneo per i propri pazienti. Dopo l’accertamento della conformità nel database, viene contattata la rispettiva banca (registro) con la richiesta di trasmissione di informazioni dettagliate sull’unità prelevata di sangue ombelicale. Successivamente si può richiedere una definizione maggiormente dettagliata delle caratteristiche HLA o la realizzazione di ulteriori esami necessari. Sulla scorta dei risultati degli esami, il centro trapianti decide se è davvero interessato al dato sangue ombelicale ed emette una richiesta di prenotazione e successivamente una richiesta di rilascio dell’unità di trapianto.

Alla stessa stregua del sangue ombelicale destinato alla donazione, anche il sangue ombelicale conservato per necessità proprie è prelevato e stoccato al momento della nascita del bambino. Questo sangue non è dunque influenzato dallo stile di vita, da patologie pregresse o attuali o da eventuali situazioni epidemiologiche. Le cellule staminali emopoietiche possono essere somministrate a prescindere dalle condizioni effettive del paziente e non è necessario attendere il tempo opportuno, per esempio, per il prelievo di midollo osseo.

 Fonti:

  1. https://statistics.wmda.info.
  2. https://www.nature.com/articles/s41409-020-0873-x
  3. https://www.nationalgeographic.it/scienza/2020/03/coronavirus-la-paura-riduce-le-donazioni-di-sangue-e-organi
  4. https://www.avis.it/2020/05/14/dona-il-sangue-e-rendi-il-mondo-un-posto-piu-sano-cosi-loms-lancia-la-campagna-per-la-giornata-mondiale-del-donatore/

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